martedì 18 ottobre 2016
Il limone di Siracusa
Il limone di Siracusa IGP è il frutto appartenente alla cultivar femminello siracusano ed ai suoi cloni, riferibili alla specie botanica Citrus limon. Il femminello siracusano è la cultivar più rappresentativa e produce tre fioritura: il primofiore (da ottobre a marzo), il bianchetto (da aprile a giugno) ed il verdello (da luglio a settembre). La pianta del limone ha origini in Birmania, dove si trova alla stato selvativo: da qui ha attraversato il Medio Oriente, la Mesopotamia , la Palestina, fino al Mediterraneo, dove ha trovato le condizioni ideali per il suo sviluppo. L'habitat naturale del limone risiede nella fascia compresa tra 48° parallelo a nord ed il 40° parallelo a sud: questa fascia include la California, l'Uruguay, l'Argentina, il Sudafrica e il bacino del Mediterraneo, in particolare l'Italia, la Spagna, la Grecia e la Turchia. Nel '500 e nel '600, durante il regime baronale monopolistico delle coltivazioni di agrumi, l'utilizzo dei limoni continuò a restare limitato nelle preparazione dei cibi di lusso. Iiniziò ad essere coltivato in maniera intensiva nel siracusano a partire dal XVII sec., grazie all'opera dei Padri Gesuiti, esperti coltivatori.A quel punto il limone divenne una delle principali fonti di sostentamento del territorio, raggiungendo nel 1891 una produzione di circa 11600 tonnellate. Il successo di questa coltivazione provocò la nascita, in Sicilia, di diverse aziende agrumarie, che estraevano l'agro-cotto, il citrato di calcio e l'acido citrico del succo. Negli stessi anni il limone di Siracusa conobbe una notevole fortuna sui mercati esteri, soprattutto nel Stati Uniti ed in Inghilterra. I dati riguardanti i movimenti del porto di Siracusa dei primo del '900 italiano indicano, come principali destinazioni estere di limoni, arance amare e dolci, agro di limone concentrato e citrato di calcio, i porti di Trieste, Londra, Fiume, Liverpool, Glasgow, Manchester, Malta ed Odessa. A dispetto dei fenomeni di urbanizzazione ed industrializzazione avvenuti a partire dal secondo dopoguerra, la coltura del limone è stata sempre valorizzata nel territorio aretuseo, e rappresenta una realtà economica molto importante. Siracusa è un punto di riferimento per il periodo fresco sia sul mercato italiano che su quelle europei ed il 3 febbraio 2011 il limone di Siracusa è stato iscritto nel registro delle Indicazioni Geografiche Protette IGP.
Il limone di Siracusa IGP è caratterizzato da un elevato contenuto in succo e dalla ricchezza di ghiandole oleifere nella buccia, oltre che per l'alta qualità degli oli essenziali. La varietà siracusana di limone è denominata femminello per via della notevole fertilità della pianta, rifiorente tutto l'anno: il primofiore natura da ottobre a marzo, ha forma ellittica, buccia e polpa di colore variabile da verde chiaro al giallo-citrino, e succo giallo-citrino; il bianchetto matura da aprile a giugno, si presenta ellittico-ovoidale, con buccia giallo chiaro, polpa gialle e succo giallo-citrino; il verdello matura tra luglio e settembre, ha forma ellittico-sferoidale e il colore della buccia verde chiaro, mentre il succo e la polpa sono giallo-citrino. Il sesto d'impianto dove avere una densità massima di 400-500 piante per ettaro e di 850 unità nel caso di sesti dinamici. Gli impianti possono essere condotti con metodo convenzionale, integrato oppure biologico. Tutte le operazioni colturali vanno eseguite in modo tale che si mantengano il giusto equilibrio e lo sviluppo della pianta, che deve sempre essere soggetta ad una corretta aerazione al sole. La raccolta dei frutti è manuale ed è effettuata direttamente dalla pianta, con l'ausilio dei forbicine per il taglio del peduncolo. Grazie alle sue caratteristiche qualitative, il limone di Siracusa è utilizzato anche in ambiti diversi dalla commercializzazione del frutto fresco. Viene utilizzato, per esempio, nel settore alimentare, in quello medico- scientifico, in quello cosmetico ed in quello profumiero, nei quali avviene l'approvigionamento di succhi ed oli essenziali attraverso le aziende di trasformazione.
L'attuale bacino di consumo del limone di Siracusa è prevalentemente rappresentato dal mercato italiano della Grande distribuzione organizzata, mentre l'ezport intra UE è diretto ai mercati di Germania, Austria, Francia, Regno Unito e Danimarca. Il principale mercato extra UE è la Norvegia. Il prodotto è immerso in commercio come Limone di Siracusa IGP: può essere commercializzato sfuso oppure confezionato in idonei contenitori di cartone, legno, plastica oppure in reti e borse con banda plastica attaccata alla rete. Le categorie commerciali sono esclusivamente la Extra e la Prima.
Il succo e la buccia del limone sono riconosciuti come pregiati e richiesti da aziende leader nel settore alimentare. Gli oli essenziali sono molto richiesti nel mondo della cosmesi e delle più importanti case profumiere del mondo. In campo medico, il limone di Siracusa è protagonista di uno studio clinico che dimostra l'efficacia del suo succo nella prevenzione dei calcoli renali nei soggetto predisposti alla forme recidivanti. Il citrato di potassio è l'unico farmaco in grado di ridurre la formazione di calcoli renali, impedendo la precipitazione dei cristalli di ossalato di calcio, responsabili della formazione dei calcoli. Ma questo farmaco crea disturbi al paziente e lo porta spesso ad abbandonare la cura. Il succo di tre o quattro limoni può fornire una quantità giornaliera di citrato paragonabile a quelle che si ottiene con la somministrazione del farmaco, col vantaggio di evitare gli effetti indesiderati di quest'ultimo. La città di Siracusa celebra ogni anno, il 13 dicembre la festività patronale di S.Lucia con una lunga processione da piazza Duomo in Ortigia alla chiesa di S.Lucia al Sepolcro. Otto giorni dopo, il 20 dicembre, la processione compie il percorso inverso. Il 13 i grossi ceri agli angoli della statua vengono ricoperti da trionfi di fiori, mentre il 20 il simulacro d'argento viene affiancato da ceri adornati da limoni ed arance. Il dono delle primizie alla Santa siracusana, oltre al valore estetico, aveva un suo significato, in quanto rappresentava il percorso della processione dalla campagna verso la città, quando l'area di piazza S.Lucia alla Borgata rappresentava il confine a nord dell'urbanizzazione, e all'isola di Ortigia era data la definizione di città. Il limone di Siracusa occupa il 42 %, 3500 ettari, della totale superficie italiana coltivata a limoni, 12464 ettari, 150000 tonnellate di prodotto e 398000 giornata lavorative annue. La zona di produzione comprende ben 10 comuni della provincia di Siracusa, ovvero Augusta, Avola, Melilli, Noto, Siracusa, Floridia, Priolo Gargallo, Rosolini e Sortino.
Il consorzio di Tutela del Limone di Siracusa IGP, attualmente presieduto da Fabio Moschella. è stato istituito il 13 luglio 2000, non ha scopi di lucro e non esercita attività commerciali. I suoi compiti principali sono quelli di individuare le zone di produzione e le varietà da sottoporre a tutela, svolgere attività di vigilanza nella zona di origine e sui mercati per la corretta denominazione IGP, realizzare iniziative e campagne promozionali in Italia e all'estero finalizzate alla diffusione della conoscenza del prodotto e del suo marchio IGP.
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