martedì 5 luglio 2016
Ognina (Catania)
Ognina è un quartiere di Catania facente oggi parte della II municipalità il cui nome è Ognina-Picanello che dal 2013 è stata accorpata all'ex IV municipalità che comprendeva i quartieri di Barriera del Bosco, Canalicchio e Santa Sofia. Si trova nella periferia nord-est della città, nella quale è sito anche il Porto Ulisse. Il toponimo originario era Lognina, termine che deriverebbe dal castello di Longon attraverso il toponimo Longane, nome attribuito al fiume sotterraneo che qui vi trovava il suo sfogo riversandosi in mare. Un'altra ipotesi fa derivare il toponimo dal nome di Oncia dea panellenica a cui sarebbe stato dedicato un tempio ed un'iscrizione lo attesterebbe. La prima ipotesi è comunque attualmente quella più accreditata. Sono numerosi i monumenti di epoca antica tra cui spicca un tesoretto risalente al V-VI secolo a. C. presso il Porto Ulisse.
Il quartiere, in origine antico borgo marinaro, confina a nord con il quartiere Feudo Grande ( chiamato dai catanesi A Carrubba o più genericamente Ognina alta), a est è bagnato dal Golfo di Catania, che da li ha inizio, a sud col quartiere Rotolo e a ovest col quartiere Picanello. Esso si divide a sua volta in una parte antica e in una moderna. La parte antica è concentrata nell'entroterra ed è rappresentata dalla via Messina, che percorre l'intero quartiere, e dalle piccole vie che conducono alla piazza Ognina, dove ha sede la parrocchia della Madonna in Ognina, i cui festeggiamenti hanno luogo l'8 settembre ed arrivano fino alle rive del mare. Dal 1962, anno in cui fu costruita l'attuale strada litoranea, essa è sovrastata da un viadotto che, oltre a rappresentare un tratto di viale del lungomare, offre una splendida veduta sul golfo e sul Porto Ulisse. Infine la piazza Mancini Battaglia, il cui nome deriva da un'antica famiglia nobiliare avente delle proprietà li pressapoco fino al XIX secolo, che rappresenta la parte finale del quartiere e che attualmente incrocia la circonvallazione.
La parte moderna si è sviluppata in virtù del forte incremento edilizio e demografico che il quartiere ha subito nella anni 60 e 70 del 900. Il nucleo principale di essa ha sede nel viale Artale Alagona e nel viale Ruggiero di Lauria che sono i nomi dei due diversi tratti del lungomare, costruito nei primi anni 60. In parallelo ad esso vi è il viale Alcide De Gasperi che ha inizio da un muro che lo divide da piazza Europa ed in futuro dovrebbe arrivare alla circonvallazione. Nelle stesso tempo esso incrocia la via Del Rotolo la quale, nella parte iniziale rappresenta uno spartiacque col contiguo quartiere di Picanello.
Il borgo marinaro di Ognina è legato alla leggenda e al mito di Ulisse che, sin dalla stesura del poema Il Ciclope, si vuole sbarcasse lungo la frastagliata costa catanese. Durante il Medioevo la costa, l'abitato e il porto del borgo marinaro vennero sconvolte dall'eruzione dell'Etna del 1169 originatasi tra gli attuali comuni di Tremestieri Etneo, Gravina di Catania e Mascalucia. Sul porto venne eretta un'alta torre cilindrica con scopi prevalentemente militari datata tra XIV e XV sec. la quale fu successivamente convertita a campanile per la chiesa di S.Maria di Ognina che adesso è di aspetto tardo-barocco in quanto ricostruita dopo il terremoto del 1693. Nel 1356 sul porto Ulisse avvenne lo scacco di Ognina, battaglia navale tra angioini e aragonesi durante le Guerre del Vespro che segnò una svolta definitiva a favore dei feudatari siciliani.
Il nucleo paesaggistico attuale ha cominciato a svilupparsi a partire dal XIX secolo quando, oltre alla già presente attività della pesca, si insediarono le attività estrattive dello zolfo. Dal 1830 in poi vennero realizzate le strade di collegamento con Messina e dal 1866 le linee ferroviarie di collegamento, oltre che con Messina e Siracusa, con Caltagirone importante per il trasporto delle materie prime provenienti dalle zolfatare della Sicilia centromeridionale. La borgata più a sud, in parallelo all'altro borgo marinaro San Giovanni Li Cuti e costituita da una superficie di lava vulcanica assunse la denominazione di Guardia-Ognina in quanto venne contemporaneamente costruita la chiesa di S.Maria della Guardia. Dagli anni 30 in poi il borgo subì un drastico cambiamento in quanto cessarono le attività dello zolfo e cominciò uno sviluppo edilizio favorito dal varo, nel 1931, del piano regolatore generale. L'antico borgo divenne a tutti gli effetti un quartiere cittadino e durante la Seconda Guerra Mondiale vi furono installati i bunker e la contraerea dell'esercito tedesco. Ma il cambiamento definitivo avvenne a partire dalla fine degli 50 con la costruzione della strada litoranea che portò, a sua volta, alla demolizione della chiesa di Sant'Euplio in Ognina sita nell'area antistante la discesa verso il porticciolo. Il litorale catanese fino ad allora era occupato per metà dai binari ferroviari, nella tratta oggi chiamata Viale Ruggiero di Lauria, e per l'altra metà, nella tratta chiamata Viale Artale Alagona, da roccia lavica nera e da piccoli stabilimenti industriali. Questi ultimi vennero chiusi e demoliti e sostituiti da grandi complessi residenziali e la litoranea assunse così l'attuale suggestivo aspetto turistico con l'apertura di bar, ristoranti e alberghi. Nel periodo che va dagli anni in cui vennero costruiti la circonvallazione e la strada litoranea e il 1971 la congiunzione tra le due arterie era permessa da un piccolo svincolo a raso. Nel 1971, per imitare, anche in modo approssimativo ed illogico i modelli urbanistici americani, esso venne sostituito da uno svincolo a tre livelli costituito da un sottopasso per chi veniva dalla circonvallazione e doveva imboccare per la scogliera (livello -1) sovrastato a sua volta da un piccolo viadotto per chi proveniva dalla scogliera e doveva imboccare il lungomare (livello 0) ed infine un altissimo ponte per chi proveniva dal lungomare e doveva imboccare la circonvallazione direzione ovest (livello 1). Nel 2004, dopo trentatrè anni quindi, il ponte venne demolito, con grande sponsorizzazione mediatica dell'allora sindaco Scapagnini, con conseguente riempimento del sottopasso e chiusura del piccolo viadotto che costituiva il livello intermedio, e sostituito da una rotatoria con tanto di fontana al suo interno, che riprendeva grosso il modello della precedente rotatoria del periodo tra 1962 e 1971. Infine annotiamo che nello scorso mese di maggio 2016 la strada litoranea è occupata sul lato mare da una pista ciclabile che dovrebbe a momenti, si spera, risolvere il problema della circolazione degli amanti della bicicletta.
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