Giuliano Spina nato a Catania il 18/03/1989 laureato in Lettere moderne

giovedì 11 agosto 2016

Il Lago di Ogliastro-Don Sturzo





Il lago di Ogliastro è un bacino artificiale sito in Sicilia, precisamente al confine tra la provincia di Enna e quella di Catania, nel territorio compreso tra i comuni di Aidone e Ramacca. Tra i due comuni quello di Aidone è quello nel quale ricade la maggior parte della superficie di questa formazione idrologica. Esso fu aperto a scopo irriguo e come riserva idrica, data l'elevata presenza nel territorio circostante di agrumeti e campi di grano, attraverso la costruzione di una diga in terra battuta sul fiume Gornalunga il quale, insieme ai fiumi Belmontino e Rio Secco, né costituisce la fonte di alimentazione. Essa è lunga 830 metri, raggiunge la sua massima altezza a 53,6 metri ed oggi è sede di un'oasi naturale protetta. Il nucleo impermeabile di essa è stato realizzato in materiale limo-sabbioso di origine alluvionale che è ancorato ad uno strato argilloso di base. Il lago venne realizzato grazie ai finanziamenti erogati dalla Cassa del Mezzogiorno e con il contributo del Consorzio di Bonifica di Caltagirone nel periodo tra il 1963 e il 1972. La diga fu intitolata a Don Luigi Sturzo, grande statista siciliano.
Su una stele posta sul bordo del lago è applicato un grande pannello in maiolica policroma, di dimensioni 210X530 centimetri, con applicazioni a rilievo e realizzato dallo scultore e ceramista Andrea Parini intitolato "Mosè salvato dalle acque". Esso fu realizzato nel 1974, due anni dopo l'apertura del lago, ed è composto da tre parti rappresentanti, da sinistra a destra, la terra incolta dell'era primitiva: al centro Mosè da bimbo entro un cesta galleggiante sull'acqua e a destra, ben ordinati e appoggiati su riquadri geometrici, i frutti della terra coltivata ed irrigata.
La capacità massima è di 110000000 metri cubi e nel periodo di massimo invaso l'estensione massima è di circa 7 chilometri quadri. Inoltre esso è 203 metri sul livello del mare. Il paesaggio è quello tipico del circondario calatino, con rilievi collinari coltivati a cereali. Nella parte a monte dell'invaso la vegetazione è prevalentemente occupata da salici e tamerici, inframmezzati da agrumeti, mentre una collina su cui si appoggia la diga è coperta da un bosco di eucaliptus. Con il passare del tempo il lago ha attivato un processo di successione ecologica di grande interesse naturalistico in quanto, negli ultimi anni, è diventato meta di oltre 2000 volatili appartenenti a 60 diverse specie, sia stanziali che migratorie. Tra le specie di pesce spicca, molto profondo e tra le piante sommerse, il Black Bass, oltre naturalmente ai pesci di ambiente lacustre come carpe, lucci, alborelle, carassi ed anguille.
L'Unione Europea ha dichiarato il lago SIC, Sito di interesse Comunitario. Negli anni passati fu fatto un tentativo per la creazione di un luogo, all'interno del lago, all'acquacoltura, alla pesca sportiva, con impianti di ristorazione, noleggio di imbarcazioni e case galleggianti, ma ciò non è mai avvenuto in quanto l'ultimo finanziamento dell'Unione Europea è andato perduto a causa di dissidi con i gestori dell'impianto idrico dei comuni limitrofi.















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