Sabato 27 agosto 2016, con inizio alle ore 17,50, ha avuto luogo all'Azienda Barone di Villagrande di Milo la conferenza di presentazione della 36°edizione della rassegna enogastronomica Vinimilo, anche quest'anno realizzata con la partecipazione di diverse associazioni come SlowFood, Fisar, I Vigneri, Città del Vino, Le Strade del Vino dell'Etna e Simenza, solo per citarne alcune.
La conferenza ha avuto inizio con un'introduzione da parte del sindaco di Milo Alfio Cosentino, il quale ha fatto un ringraziamento in primis all'azienda e poi all'onorevole Giuffrida e agli assessori Cracolici e Barbagallo, sottolineando anche l'importanza della partecipazione delle associazioni e dei finanziamenti della Comunità Europea. Subito dopo è toccato al moderatore Pippo Privitera, enologo di notevole fama, il quale ha parlato soprattutto del carattere di transizione di questa 36°edizione della manifestazione, in quanto essa deve abbracciare tutti i campi dell'agricoltura per mettere in primo piano soprattutto l'importanza della biodiversità. In futuro essa potrebbe quindi avere una cadenza non più annuale, ma trimestrale, con l'organizzazione ad esempio di una Granimilo o di una Oliomilo, prodotte sempre sotto l'egida della Vinimilo. Ad ulteriore conferma di ciò il moderatore ha anche puntualizzato che i Greci consideravano civile chi coltivava oltre l'uva per il vino, anche il grano e le olive. Il primo ad intervenire tra tutti gli organizzatori è stato il titolare dell'azienda Marco Nicolosi, il quale ha parlato della grande possibilità di creare ricchezza ed occupazione sfruttando nel migliore dei modi ogni singolo prodotto agricolo, e di come a ciò concorre anche la biodiversità, con la cura dei terreni per salvaguardare ogni specie. Queste ultime parole sono state confermate da Pippo Privitera, il quale ha espresso il concetto della clonazione in ambito agricolo e biologico, e successivamente la parola è passata a Giovanni Raciti, presidente della Pro Loco di Milo, il quale ha parlato dei 36 anni di vita della manifestazione, dell'iniziativa che ebbe la Pro Loco nella sua nascita e dell'importanza di Milo all'interno della Città Metropolitana di Catania grazie soprattutto al vino.
Alle ore 18,10 è toccato a Valeria Carastro, direttore delle Strade del vino dell'Etna, che ha in primis illustrato il proprio lavoro di tecnico agronomo iniziato proprio in un'enoteca. Successivamente ha esteso la sua trattazione parlando della presenza all'interno della manifestazione di un banco d'assaggio gestito da sommelier e di piccoli banchetti gestiti da diversi produttori di vino. In seguito ha parlato del Treno dei vini dell'Etna, nato nello scorso mese di aprile con l'obiettivo di far capire, soprattutto alle persone del territorio, l'importanza di esso nei minimi particolari, e dell'Enoteca della strada del vino, aperta nel comune di Ragalna, situato alle pendici occidentali del vulcano, da un mese, e ha concluso dicendo che il prossimo obiettivo sarà coprire il territorio compreso tra Piedimonte Etneo e Ragalna.
Alle ore 18,20 la parola è stata data all'enologo Salvo Foti, il quale ha esordito parlando della Etna 10 anni fa, spazio presente all'interno della manifestazione dedicato ai vini che hanno almeno 10 anni di produzione e di presenza all'interno della rassegna, per far capire anche come essi sono cambiati nel tempo. I vini a cui durante questo spazio sarà dedicata un'ampia trattazione saranno il Bianco dell'Etna ed il Carricante, in programma sabato 10 settembre. Ha concluso parlando del concetto di verticalità dell'Etna, fondamentale per l'armonia dei prodotti con il livello di altitudine del luogo, e con un omaggio ad uno fondatori della manifestazione, Giovanni Casella.
Dopo un breve intermezzo del sindaco, è toccato a Vittorio Cardaci della Fisar, Federazione Italiana Albergatori Ristoratori, che ha parlato dell'altro fondatore della manifestazione, il cuoco Nino Statella, e dell'importanza della cucina di casa, con un ampio spazio dedicato ai pomodori secchi ed ai sauri il prossimo sabato 3 settembre. Successivamente è toccato al sommelier Orazio Di Maria che ha parlato dell'importanza e della fama del vitigno Nero d'Avola al quale sarà dedicato un ampio spazio nell'ambito della rassegna sabato 10 settembre.
Alle ore 18,35 è toccato al'imprenditore gastronomico Rosario Romeo, il quale ha parlato dei ricordi che egli custodisce di Milo e del Circolo Enofili, nato ad opera di Mario Grimaldi con l'intento di diffondere la cultura del vino nel territorio. Subito dopo è toccato a Gregorio Calì che ha ricordato una convenzione che l'Onav Catania attuò nel 1994 con la Facoltà d'Agraria dell'Università del capoluogo etneo per l'attivazione di corsi di enologia all'interno del curriculum universitario degli studenti. Ha anche parlato di un confronto che sarà fatto durante la rassegna tra il vino Etna Doc ed il vino del Monte Cucco, vicino Grosseto.
Alle ore 18,45 è arrivato il momento di Slow Food, rappresentato in questo caso da Roberta Capizzi, giovane leva dell'associazione, che ha menzionato il Presidio delle Mele dell'Etna, associazione nata con la collaborazione del Parco dell'Etna, la quale ha porta di recente all'identificazione di 19 diversi tipi di mele, buona parte delle quali ormai estinte. In seguito ha illustrato i tre laboratori che si terranno nel corso della rassegna, ovvero Dire, fare e gustare, dedicato ai bambini con giochi d'analisi sensoriale, Laboratorio del gusto- Gemelli diversi: Fellata di suino Nero dei Nebrodi & Etna Rosso/ Salame delle valli tortonesi & Barolo e Laboratori del gusto- Pane e vino, questi ultimi sotto forma di lezioni partecipate in cui all'approccio viene affiancata la degustazione guidata di un docente. Subito dopo è toccato a Giuseppe Li Rosi dell'associazione Simenza il quale ha ripreso il concetto di biodiversità collegato a quello di germogliazione, puntualizzando che in Sicilia i diversi tipi di grano sono in tutto 50, di cui 5 teneri e 45 duri. Ha poi proseguito parlando di come in un campo di grano diverse spighe stanno riunite, ed in seguito ha illustrato i concetti di biodiversità animale e di biodiversità umana, sottolineando come l'isola abbia accolto ben 16 civiltà diverse durante la sua ricchissima storia, ognuno delle quali, una volta arrivata, si è sin da subito sentita siciliana. L'esterofilia nell'accogliere lo straniero diventa così motivo di arricchimento. Li Rosi, sempre con la mediazione del moderatore, ha poi ceduto la parola ad Antonio Raciti de la Casa del poeta, il quale ha parlato dell'appuntamento del 9 settembre in cui si coniugheranno il Vino Bianco Etna Superiore ed il pesce cotto.
L'ultima parte della conferenza ha visto l'intervento della giornalista e parlamentare europea Michela Giuffrida. Essa ha fatto un lungo discorso riguardante la sua carica all'interno della Commissione Agricoltura per la Comunità Europea, ma soprattutto dei finanziamenti da parte di essa i quali, a partire dal prossimo anno, saranno ridotti in quanto destinati a situazioni di emergenza. Ha poi proseguito affermando che la sua presenza all'interno della terra natia è importante sia per raccogliere gli input degli imprenditori locali che per presentare i disegni di legge della Comunità Europea. Ha puntualizzato anche che il radicamento nel territorio della manifestazione deve portare ad una sempre maggiore conoscenza del vino Etna doc e che l'unicità dei prodotti deve farsi valere superando i confini regionali e nazionali.
Infine sono arrivati i saluti da parte del sindaco, di Pippo Privitera e di Marco Nicolosi, il quale ha promosso l'assaggio del vino rosato all'interno della rassegna, e di seguito l'evento è proseguito con una degustazione del vino abbinato a prodotti tipici locali, come la scacciata, le fettine di pepato, gli arancinetti, i pomodori secchi e le olive. Durante questa degustazione si sono scambiate quattro chiacchiere con Vittorio Cardaci della Fisar e con il sindaco Alfio Cosentino. Il primo ha raccontato la propria associazione è parte attiva della rassegna da quando essa era una semplice fiera in cui si mangiava il pane con la salsiccia e veniva promossa la vendita imbottigliata e locale del Vino di Portopalo. Il secondo ha espresso le proprie sensazioni positive alla vigilia della rassegna ed ha sottolineato l'importanza della vicinanza delle associazioni nell'ambito dell'organizzazione.
Nessun commento:
Posta un commento