Giuliano Spina nato a Catania il 18/03/1989 laureato in Lettere moderne

martedì 16 agosto 2016

La festa della Vara in onore della Madonna Assunta edizione 2016




Lunedì 15 agosto, dalle ore 18,30 fino alle ore 21, ha avuto luogo a Messina come ogni anno l'edizione 2016 della festa della Vara in onore della Madonna Assunta. Io e Daniele Ferlito, che prossimamente pubblicherà interessanti pezzi nel blog e al quale vanno fatti i complimenti per la precisione e meticolosità mostrate nelle interviste e nel seguire le diverse tappe della processione, abbiamo raggiunto il capoluogo peloritano in treno per seguire le varie tappe dell'evento e per mostrare il contenuto sia religioso che folcloristico della festa. Alle ore 17,30 il luogo di partenza della manifestazione, piazza Castronovo, era già pieno di gente e con la Vara già preparata dalla sera precedente. Nei minuti di attesa precedenti all'inizio della manifestazione, oltre ad assistere all'entrata della bara di vetro della Madonna all'interno della Vara avvenuta alle ore 17,50, non siamo riusciti a parlare con il Capovara Paolo Molonia ma abbiamo avuto comunque l'onore di scambiare quattro chiacchiere con uno dei signori presenti all'interno della Vara e con alcuni devoti, questi ultimi rigorosamente muniti di sacco e a piedi nudi, gesto di devozione che avviene anche in virtù dell'usanza di bagnare la strada durante il percorso della Vara. Una volta iniziata la processione abbiamo intervistato alcune persone appartenenti al pubblico le quali ci hanno parlato di alcune modifiche che negli anni sono avvenute nell'ambito dei festeggiamenti.


Vincenzo Cutroneo, 61 anni,  ha sottolineato come nei suoi cinquant'anni di esperienza al seguito della processione all'interno della Vara tutti i soggetti presenti hanno la loro importanza nel portare avanti la Vara e come quindi le varie mansioni abbiamo tutte un'uguale rilevanza. Poi è stata la volta dei due devoti, Walter Ielitro e Massimo Gilotti. Il primo ha fatto una descrizione davvero dettagliata della festa, parlando delle sue origini ormai pentasecolari, dell'importanza di Carlo V con la Machina trionfale eretta in suo onore, anche in correlazione alla fede mariana di Messina con la presenza della festa già prima di quest'avvenimento, della derivazione dei nomi di coloro che stanno all'interno della Vara dalla tradizione marinara, in virtù di tale vocazione della città, così come il termine Vara derivante dal verbo barare appartenente anch'esso alla tradizione marinara, e del suo senso di devozione che di anno in anno si rinnova e cresce sempre più. Il secondo ha espresso nel più fervido dei modi la sua devozione per la Madonna ed ha enunciato un grande sprone a tutti i siciliani ed i meridionali a fare uso nel migliore dei modi delle nostre ricchezze paesaggistiche, storiche e culturali.
L'inizio della manifestazione è avvenuto alle ore 17,55 con l'introduzione del Cappellano Enzo D'Arrigo, inframmezzata da diversi gridi di Viva Maria, mentre in seguito hanno avuto luogo, in ordine cronologico, l'allungamento delle gomene, l'Ave Maria con invocazione alla Madonna Assunta ed il passaggio dell'autobotte che bagnava il terreno per lo scivolamento della Vara. In questo breve frangente abbiamo avuto modo di intervistare alcune persone presenti all'interno del pubblico, tra cui una signora di nome Assunta, che festeggiava il suo onomastico. Essa ci ha raccontato come si è evoluta per alcuni aspetti la festa, come le attuali statue di legno o cartapesta hanno sostituito i bambini ed i ragazzi nella rappresentazione dei personaggi, come l'altezza della Vara sia stata ridotta a causa degli incidenti avvenuti in passato ed infine dell'importanza della strada bagnata lungo il percorso della processione.



Intorno alle 18,25, in seguito ad un nuovo urlo di Viva Maria da parte del Cappellano, ha avuto inizio la processione vera e propria con l'alzata delle corde, la benedizione da parte del Cappellano ai devoti e ai tiratori, a cui va fatto un grande encomio per la forza e le grinta mostrate durante tutto il percorso, l'inizio dei fuochi d'artificio, contemporaneamente a tanti urli di Viva Maria da parte del Cappellano, e il giro del Sole all'interno della Vara. Una volta partita la processione sono avvenute diverse soste. La prima di esse è avvenuta poco dopo le 18,30 all'incrocio della via Garibaldi, che costituisce la maggior parte del percorso, con il viale Giostra. Subito dopo, esattamente prima della sosta all'incrocio con la Cicala-Torrente Trapani, abbiamo avuto da parte signora che non ci ha comunicato il suo nome per privacy una curiosa informazione riguardante la tradizione delle statue viventi. Essa ha affermato che questa tradizione è continuata fino agli anni '70 del XX sec., a differenza di come diffuso dalla maggior parte dei mezzi di informazione, i quali fanno coincidere la fine di essa in pieno '800. Alle 18,50 circa è avvenuta la sosta in corrispondenza della piazza Filippo Iuvara, detta anche piazza di l'ottagunu dai messinesi data la sua forma ottagonale, la quale abbiamo scoperto, sempre tramite una signora, coincide con il vecchio luogo di partenza della manifestazione fino ai primi anni '60 del '900.




Poco dopo le 19 la Vara si è fermata di fronte alla Chiesa di S.Giuliano con fortissimo sottofondo di campanelli e fischi, seguiti da immediati applausi, mentre un quarto d'ora dopo all'incirca ha avuto luogo davanti alla Prefettura in piazza Unità d'Italia, detta dai messinesi Piazza do Nettunu data la presenza della statua di Nettuno, la prima delle due soste più importanti prima dell'arrivo in via I Settembre. Da notare il colpo d'occhio rappresentato dai fuochi pirotecnici sopra lo specchio d'acqua dello Stretto, seguiti naturalmente da calorosi applausi. Dopo un breve sosta di poco successiva all'incrocio con il corso Cavour, ha avuto luogo la seconda sosta di una certa importanza, ovvero quella in corrispondenza dell'incrocio col viale Boccetta, molto interessante in quanto corredata da un'omelia del Cappellano con un grande omaggio ai defunti e un'invocazione fortissima alla vita con il grido di Viva la vita.



Poco dopo le 19,50 è avvenuta un'altra suggestiva sosta in piazza dell'Unione Europea, detta dai messinesi anche Piazza do municipiu in virtù della presenza del Municipio, oltre che delle statue dei Giganti, che rappresentano uno dei monumenti più importanti del capoluogo peloritano. Anch'essa è stata accompagnata dai fuochi d'artificio ed è da notare il grande effetto ottico, che qui non siamo riusciti a fotografare del tutto con le statue dei Giganti.




Dopo una brevissima sosta al Largo S.Giacomo, intorno alle ore 20,25 e con l'imbrunire del cielo la Vara ha raggiunto il punto più importante della sua processione, ovvero l'intersezione con via I Settembre dove avviene la cosiddetta girata, Essa è avvenuta circa venti minuti dopo, data la meticolosità che tutto il corpo capitanato dal Capovara ha dovuto mettere in atto per la perfetta riuscita della manovra. 


Una volta avvenuta la manovra e imboccato l'ultimo tratto di via I Settembre è avvenuta l'ultima breve sosta dirimpetto all'Arcivescovado e successivamente una vera e propria corsa verso il punto finale della processione, la piazza Duomo con l'entusiasmo andante a mille dei devoti ed un emozionante discorso finale del Cappellano, il tutto a mostrare il fortissimo sentimento di devozione che lega la città peloritana alla Madonna Assunta il quale, a detta di qualcuno intervistato da noi, ha superato quello per la Madonna della Lettera, fino a qualche anno fa Santa patrona principale di Messina.


Si ringrazia il dott. Domenico Interdonato, direttore di Filodirettonews e presidente della sede sicula dell'Ucsi, Unione Cattolica Stampa Italiana, per la sua collaborazione e disponibilità al momento del nostro arrivo in stazione e nel monitoraggio del percorso della processione e per averci inviato questa splendida foto riportata qui in seguito.












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