Giuliano Spina nato a Catania il 18/03/1989 laureato in Lettere moderne

venerdì 2 settembre 2016

Il Lago di Pergusa


Il Lago di Pergusa è uno dei pochi bacini naturali presenti in Sicilia e si trova a pochi chilometri da Enna. Esso è di piccole dimensioni ma di notevole importanza naturale, geologica, faunistica e culturale e queste credenziali l'hanno portato ad aver istituita nei pressi la prima Riserva Naturale Speciale della Regione Siciliana, mentre l'Unione Europea lo ha promosso a Sito di interesse comunitario. Conosciuto sin dalla primissima antichità è situato tra un gruppo di alture appartenenti ai monti Erei, i quali cingono quasi del tutto la conca di forma sub-ellittica nella quale è contenuto l'invaso. Il lago si trova nel territorio del villaggio di Pergusa, istituito nel 1937 da Benito Mussolini in seguito alla bonifica della zona, e adesso frazione di Enna a pochi chilometri dal capoluogo. Essa è sovrastata da un rilievo detto Cozzo Matrice, sito ad 800 metri sul livello del mare, in cima al quale vi sono una necropoli preistorica con tombe a grotticella e le vestigia di un'antica città.  Il bacino, il quale è stato individuato anche come Zona di Protezione Speciale, è di origine tettonica e ha acque salmastre, malgrado sia sito al centro dell'isola. Tutto ciò è dovuto alla mancanza di emissari ed inoltre, l'acqua che nei millenni ha riempito il bacino lacustre né è uscita solamente per evaporazione lasciando i sali che dal terreno si erano disciolti, Essendo un lago endoreico e non possedendo emissari o immissari, si alimenta oggi di acque piovane e di falda. Le acque si raccolgono di una conca lacustre che in passato era molto più grande. Verso la fine del XX sec., sia a causa del clima torrido che per la pressione antropica, con i pozzi aperti nella zona, le sue condizioni erano peggiorate a tal punto da determinare l'abbassamento del livello delle acque ed il parziale interramento, e così far temere una possibile scomparsa del lago. Alcuni provvedimenti recenti hanno portato ad un miglioramento delle condizioni, in quanto oggi il lago ha un'estensione di 1,8 chilometri quadri, a differenza degli 1,2 prima del 2000, una profondità media di 3,50 metri e massima di 12 metri. Il bacino afferente ha superficie di circa 12 chilometri quadri e si estende su altezze che vanno dai 911 metri sul livello del mare di monte Carangiero ai 667 metri della media del livello del lago. Le aste torrentizie di maggior afferenza sono il Piano dei Mondelli ed il vallone Carangiaro, oggi denominato Amaradio. Il piccolo bacino è oggi incastonato lungo lo spartiacque dei bacini del Simeto ad est e del Salso ad ovest.


Il lago ha sempre rappresentato un ambiente di notevole interesse naturalistico che ha stimolato la fantasia di scrittori d'ogni tempo, come Claudiano, Ovidio, Cicerone, Livio, Diodoro Siculo, fino al poeta inglese John Milton. Alcuni di loro, nell'ambito temporale del mondo classico, celebrarono Il ratto di Persefone, affascinante episodio mitologico, il quale si sarebbe svolto a Pergusa nella notte dei tempi. Questa leggenda narra di Persefone, figlia di Demetra la quale, mentre raccoglieva fiori nei pressi del lago, fu rapita dal dio degli Inferi Ade e fatta sua sposa. Demetra la cercò in lungo ed in largo per nove giorni. Il decimo giorno Zeus, preoccupato per la carestia alla quale poteva essere soggetto il genere umano, fece svelare a Demetra il luogo nel quale l'amata figlia era stata trascinata. In seguito alle disperate suppliche della madre, il padre degli dei acconsentì che madre e figlia potessero vivere insieme, ma solo per un periodo dell'anno. Demetra accettò la decisione, ma anche lei emanò una sentenza: quando il suo sguardo fosse stato lontano dall'amata figlia, il sorriso avesse abbandonato le sue labbra e la tristezza riempito il suo cuore, la stessa sorte sarebbe toccata alla terra, dando così origine all'autunno e all'inverno. Con il ritorno di Persefone invece, anche la terra avrebbe esultato della sua presenza, la vegetazione e la fertilità sarebbero riapparse, sarebbero sbocciati i fiori, gli uccelli sarebbero tornati ai loro nidi, gli alberi avrebbero dato i loro frutti e gli uomini avrebbero giovato di tale ricchezza dando origine in tal modo alla primavera e all'estate.


Lungo la costa è sito l'Autodromo di Pergusa, lungo 5 chilometri. Costruito nel 1951, ha ospitato diversi eventi automobilistici internazionali con la Formula 1, la Formula 2, la Formula 3000, il Campionato mondiale Superbike e la Targa Florio, Nel 2011, dopo sette anni di chiusura causa lavori di ristrutturazione, esso è tornato operativo. Data soprattutto la sua presenza la zona è popolata da tanti alberghi, bar, ristoranti, agriturismi e bed and breakfast.




La Riserva Naturale del Lago di Pergusa è stata istituita nel 1995 ed è vasta 402,5 ettari, ricadenti per intero nel comune di Enna. Essa è gestita dalla Provincia Regionale di Enna VIII settore Ambiente Territorio e Protezione Civile Servizio Pianificazione del Territorio e Gestione Riserve Naturali. All'interno di essa la fauna e la flora proliferano in dimensioni notevoli. Per la sua posizione geografica e per il fatto di essere un'oasi umida in un paesaggio dominato per lunghi mesi dalla siccità, lo specchio d'acqua del bacino è un'area nevralgica per la corrente migratoria paleoartica degli uccelli. Esso è habitat ideale per gli uccelli che compiono lunghe ore di volo ininterrotto sul mare da e verso l'Africa e durante la migrazione rappresenta un ottimo luogo di sosta per migliaia di uccelli acquatici. Le specie di volatili che in esso proliferano sono l'airone cinerino, la garzetta, la nitticora, il mignattaio, l'alzavola, il mestolone, il fischione e la folaga, mentre nelle zone fangose limitrofe alla riva si trovano il chiurlo maggiore, il totano moro, la pettegola, la pavoncella, il beccaccino, il falco di palude, la moretta tabbaccata, la coturince sicula, il pollo sultano, la poiana, la civetta, l'assiolo ed il barbagianni ma la specie che spicca in modo maggiore, data la sua rarità, è l'airone rosso, il quale incentiva anche la consueta attività di birdwatching all'interno di apposite capanne, a conferma del fatto che la riserva è un'oasi privilegiata a livello nazionale. Oltre ai volatili sono presenti anche mammiferi come l'istrice, la donnola e la crocidura siciliana, rettili come la tartaruga palustre siciliana, il gongilo, il ramarro e la lucertola siciliana, ed anfibi come il rospo smeraldino siciliano ed il discoglosso dipinto. La flora trova il suo sfogo nella Selva Pergusina, un'area gestita attualmente dall'Azienda regionale demaniale delle Foreste. Costruita su un preesistente demanio feudale, quest'area venne coltivata a bosco con specie alloctone e conifere, alternate per formare le lettere DUX in onore di Mussolini. Oggi sotto le vecchie piante crescono caducifoglie e sempreverdi, e fiori come alatemi e perastri, soprattutto nella zona dell'ex demanio Geracello di Zagaria, oggi gestita dalla Provincia di Enna. Attorno al lago si notano la Cannuccia palustre, la Tamerix canariensis, la Calystegia sepium e piante ad alta salinità come l'atriplice, lo Juncus maritimus, lo Juncus acutus, la Sueda maritima e la salicomia. All'interno del lago avviene un fenomeno unico, data la sinergia tra gli organismi microscopici che in esso vivono: le acque diventano di colore rosso sangue grazie all'azione del copepode, piccolo gambero che per difendersi dai raggi del sole estivo si tinge di un pigmento rosso e si insedia numerose e folte colonie sotto le piante acquatiche. Oltre al copepode, la specie di pesce che prolifera in misura maggiore all'interno del lago è la Gambusia, in quanto nel 2008 è avvenuta una grande moria di carpe a causa dell'azione delle biotossine emesse da un'alga. Il lago è stato oggetto di diversi studi da parte di giornalisti e scienziati. Ruggero Leonardi, giornalista ed ex direttore della rivista Oasis, ha scritto la fiaba Il lago che diventava rosso, entomologo, ha curato una scheda di presentazione della fauna presente nel luogo. Il simbolo della Riserva Naturale, un uomo-uccello con la sagoma nella quale si intravede il rosso del sangue, è stata disegnato dall'artista ennese Alberto Cacciato. Infine da notare come la De Agostini sta lavorando alla realizzazione di una carta geografica rappresentante la Riserva.


















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